- Sirio ormai gattona avanti, in dietro, sotto, sopra, di lato e di traverso, ma soprattutto lo fa a velocità sorprendenti. Questa mattina l'ho perso di vista 30 secondi (e non è un modo di dire) e lui era sparito. Ho cercato nel suo recinto, guardato sotto il tavolo, dietro al divano... niente. Mentre stavo iniziando a sentire i sintomi una di crisi di panico mi sono girato e lo ho trovato seduto davanti alla porta del bagno piccolo a fissare il suo amico il bidet. Non mi capacito ancora di come sia arrivato lì in così poco tempo, ma questo, sommato al fatto che ormai usa ogni tipo di appiglio (animato o no) per tirarsi in piedi, segna l'inizio di una nuova epoca con livello di difficoltà doppio e pericolosità almeno quadrupla rispetto ai precedenti 11 mesi.
- Appena nato, durante il primo bagnetto, una cosa che ci era subito saltata all'occhio è che il sedere del nano era pieno di cellulite. Non così per dire, era proprio bucherellato da cellulite e, siccome tengo alla mia vita, non mi metterò di certo a discutere su cosa ha ereditato da chi. Comunque, fatto sta, che da quando è si è trasformato da bambolotto statico a pericolo mobile e ha iniziato a passare metà del tempo a gattonare e la restante metà a fare squat continuando a tirarsi in piedi, ha delle chiappe sode come il marmo. L'esercizio è tutto in queste cose.
- Oltre alle ormai note Sirio modalità (Sirio volante, GigaSirio e Sirio polena) si sono recentemente aggiunte all'assortimento:
- Sirio Zainetto, con il nano sdraiato sulla schiena di papà, con le gambe in alto, la testa in giù, Sirio saldamente tenuto per le cosce. Questa modalità spaventa un po' la nonna Milena, ma a Sirio di solito si diverte. A meno che abbia appena mangiato, in quel caso prima vomita e poi si diverte.
- Sirio Sciampista, con il nostro Sirio preferito tenuto sollevato per le gambe a testa in giù sopra alla testa di papà, libero di impastarne i capelli e a volte anche di strapparne qualche ciocca. Questa modalità piace così tanto a Sirio che di solito scoppia a ridere e finisce con l'emettere dei potentissimi ultrasuoni che normalmente significano grande felicità, altre volte fanno abbaiare tutti i cani presenti in un raggio di un paio di chilometri.
- L'esperienza all'asilo nido si sta rivelando complicata. Metteteci che in tempo di pandemia con due linee di febbre sei già considerato un untore, aggiungeteci che è arrivato l'inverno e considerate che Sirio è già di suo bambino che necessita di molto contatto fisico.
Fatto sta che in tre mesi di iscrizione ha frequentato due settimane e tre giorni.
Appena finito l'inserimento scopro essermi preso il covid e obbligo la famiglia, Sirio compreso, alla reclusione: per questo tra una roba e l'altra abbiamo fatto un mese e mezzo senza nido.
Appena rientrato, dopo una settima, febbre e raffreddore, con conseguente ritorno allo stare casa.
Ma noi non desistiamo perché a lui piace, conosce tanti bambini e fa tante attività che in casa non ci sogneremmo di fare, tipo il gioco libero con le tempere o la farina. O qualunque altra cosa che renderebbe la casa un disastro peggiore di quanto già sia.
- Sirio é ghiotto di brassicee, proprio di tutta la famiglia: broccoli, verza, cavolfiore, cavolo romano. Non disdegna le altre verdure come zucchini e carote, ma vi giuro che adora spezzettare e poi mangiare da solo broccoli e punte di cavolo romano.
Meglio se ricoperte di formaggio, ma questo lo sapevamo già.
- L'altra grande novità in merito all'alimentazione é che ormai Sirio ha deciso di essere diventato un bimbo grande e quindi mangia da solo. Fa un casino inenarrabile e troviamo la sua pappa in un raggio di almeno 5 metri dal suo seggiolone, oltre che nei suoi capelli, dentro ai polsi delle maglie e addirittura una volta dentro al pannolino, davvero, mi chiedo ancora come ci sia finito del pane dentro al suo pannolino.
Però vederlo studiarsi il cibo, prenderlo, passarselo in mano e ogni tanto addirittura metterselo in bocca, é molto divertente, ci fa capire quanto sia cresciuto nell'ultimo paio di mesi. Finito il pasto lo portiamo a lavarsi le mani e la faccia nel bidet, attività che per ora lo riempie di gioia.
- Dunque, questo é un argomento un po' indelicato, ma di sicuro é funzionalmente il giusto epilogo della sezione "cibo" di queste cronache. Sirio fa la cacca a strati colorati. Se per caso non produce per un paio di giorni (e ogni tanto capita) e se per caso in quel paio di giorni ha mangiato in un pasto quasi solo carote, poi principalmente broccoli, poi pasta e carne e infine un pasto a prevalenza di zucca... Aprendo il pannolino troveremo un'opera d'arte a strisce: arancione, verde, marrone e di nuovo arancione.
- La fase ad alta entropia pare stia terminando, almeno per ora. Per quanto l'idea di distruzione sia ancora uno dei principali motivi che muovono le sue azioni, si affaccia timidamente un intento ordinatore nelle sue attività. Ha ormai iniziato a voler inserire le cose in altre cose: palline nelle scatole, forme di legno in altre scatole, palline nelle ciabatte di mamma e papà, le ciabatte nella bocca di Sirio. A volte i contenuti che sceglie sono più grandi dei contenitori in cui li vuole inserire e questo genera non pochi grattacapi al nostro piccolo inscatolatore, ma piano piano sta capendo come funziona. Da pochissimi giorni ha iniziato anche a costruire la torre di cubi che , fino ad ora, con gioia ha distrutto ogni volta che gli veniva costruita. Un pezzo sopra l'altro, piano piano, oggi ha edificato una piramide di quattro piani (quasi) tutto da solo.
- Finito l'esperimento pavloviano delle linguacce abbiamo iniziato, a volte consapevolmente, altre volte meno, a educarlo ad altri comportamenti. Ormai saluta come solo una regina in parata saprebbe fare, batte le mani su richiesta, risponde al telefono portando all'orecchio il primo oggetto che ha a disposizione e fa il verso dell'indiano se papà inizia a farlo prima. Ha anche iniziato a inseguire le palline che gli vengono tirate, a volte riportandole. Spinto da tutte queste novità avevo deciso di insegnargli anche a dare la zampa e a rotolare, ma Arianna mi ha proibito di continuare sostenedo che c'era un rischio concreto che i servizi sociali ce lo potessero togliere.